Arreda con lo stile massimalista

Eccentrico ed esagerato: lo stile massimalista

Marie

Lifestyle: ridere - quando Marie non crea nuovi contenuti, trascorre il suo tempo con amici tra un bicchiere di vino, giochi di società e serie TV. Dopo essersi laureata in economia, si è tuffata nel mondo del marketing e dell'ecommerce, dove ha trovato il posto giusto per dare libero sfogo a tutta la sua creatività. La sua ricetta per il buonumore è: arredare e decorare.

Accattivante, esuberante e sfarzoso, lo stile massimalista ritorna nelle nostre case e si contrappone prepotentemente alla filosofia minimalista nordeuropea tanto in voga duranti questi ultimi anni. Da marzo 2020 le nostre vite sono cambiate radicalmente, la pandemia, infatti, ci ha costretti a trascorrere tanto tempo all’interno delle nostre quattro mura, le quali si sono dovute adattare alle nuove esigenze di spazio, praticità e comfort. In aggiunta, l’exploit del metodo Konmari, che ci ha insegnato a riordinare casa ed eliminare il superfluo, ha contribuito al successo degli stili scandinavo, japandi, minimal, industrial e zen. Ora, però, mettiamo al bando l’essenziale: è arrivato il momento di osare!
Come nasce questo stile d’interni? Per spiegare le sue origini dobbiamo fare una premessa: il design massimalista non è altro che un mix di diversi stili estetici sviluppatisi in epoche passate ed aventi tutti l’elemento comune della sfarzosità. Il massimalismo è, quindi, figlio del rococò e del neoclassicismo dell’Europa Settecentesca, ma anche dello stile Hollywood Regency sviluppatosi in U.S.A. nei primi anni ’30, del Pattern and Decoration in voga negli anni Settanta e del Memphis Design di grande popolarità, sempre oltreoceano, durante il decennio successivo. Il suo revival è anche merito del successo dei social media e dalla morbosa ricerca del luogo “instagrammabile”: un ambiente ricco di colori, dettagli pomposi ed eccentrici, perfetto da fotografare per raccogliere una valanga di like su Instagram!
Maximalism Living

Cosa contraddistingue lo stile massimalista?

Una cosa è certa: il massimalismo non è per i puristi dell’home decor! Colori vivaci, decorazioni esagerate e contrasti decisi forgiano il carattere anticonformista ed esuberante di questo trend d’arredo, il quale, come nessun altro mai, ci permettere di esprimere tutta la nostra creatività e di concentrarla all’interno di un ambiente lussureggiante e armonioso. Anticipato dallo stile Mid-Century, tanto amato nel secondo Dopoguerra durante gli anni della ripresa economica e della nuova e sfrenata produzione industriale - che portò, per l’appunto, alla fabbricazione di un’ampia varietà e quantità di materiali, oggetti decorativi, finiture e mobili - lo stile massimalista si armonizza perfettamente con l'arredamento vintage, ma anche con i più contemporanei design boho chic e urban jungle. Un tripudio di carta da parati, paralumi enormi, mobili d’effetto, quadri dal flair neoclassico, enormi piante tropicali, capaci di far sembrare immenso e lussurioso anche il più piccolo appartamento intrappolato nella città. Trasformare la tua casa in una pomposa reggia del massimalismo non significa, però, spendere un patrimonio in nuove decorazioni e mobili di prestigio: inizia con il riordinare il tuo garage o la cantina, visita tutti i mercatini delle pulci disponibili nelle tue vicinanze, rispolvera i cimeli ereditati dalla nonna e falli tornare agli antichi splendori. Attiva, inoltre, il tuo pollice verde e concediti una stravaganza decorando le tue mura con una carta da parati dai toni accesi e dai dettagli jungle o animalier. Cerca di creare ordine nel caos e sii selettivo nella scelta dell'arredamento: presta attenzione alla forma, cerca elementi d’arredo con linee simili, curve e morbide, evita gli angoli duri e le silhouette ben definite, dì addio ai colori tenuti e pastello, specialmente al bianco e il beige e dai il benvenuto a oro, ceramica, velluto e seta.

Così si esagera, ma con gusto!

Entriamo nei dettagli. I motivi floreali, i dettagli orientaleggianti ed esotici, i mobili rivestiti in velluto e le librerie strabordanti di libri sono un must dello stile massimalista. Per quanto riguarda le nuance, concediti, sia nei tessuti che nella mobilia, del verde smeraldo, turchese, blu notte, oro, rosso, rosa, magenta o berry. Tipico di questo stile è la tendenza a combinare diverse tonalità della stessa famiglia di colori per creare un ambiente ancora più vivace ed eccentrico. Altri oggetti caratteristici dell’home decor massimalista sono gli immensi specchi barocchi con cornice dorata o argentata, i lampadari settecenteschi con pendenti in cristallo e dettagli metallici, e i classici vasi di ceramica o porcellana in stile orientale o provenzale. Fondamentale è posizionare all’interno della stanza mobili diversi con forme e fantasie molti simili tra loro, da abbinare a decorazioni elaborate e neoclassiche. Piccolo appunto: cerca sempre di lasciare dello spazio libere sulle pareti, in modo da evitare l’effetto “affollamento”, che rischia spesso di cadere nel kitsch. La carta da parati, inoltre, come già anticipato, ritorna ad avere un ruolo predominante e il suo revival, in questi ultimi 3-4 anni lo si deve anche grazie al come-back dello stile massimalista: pattern incredibili, dai colori forti e d’impatto come il blu, il verde, il viola, contrastati dalle tonalità più chiare e calde delle stampe con motivi esotici come zebre, giraffe, tigri, pavoni, palme, piante carnivore o ciliegi in fiore. E a proposito di giungla e savana, le decorazioni d’ispirazione asiatica o africana sono diventate un higlight di questa tendenza d’arredo: ananas decorative in oro, lampade da tavolo con alla base scimmie, fenicotteri o pantere e cactus in ceramica. Altro elemento irrinunciabile e caratteristico dello stile è l’erba delle Pampas, coloratissima, voluminosa e in tinta con le pareti e i tessuti. Possiamo concludere con la parola d’ordine di questo trend d’arredo: massimalismo è esagerare, ma con gusto, stile e senso estetico, in modo da non cadere facilmente nel tranello “nonnina disordinata tra pizzi e bomboniere”. Com’era? Less is more? Oh no, less is bore! Testo italiano curato da Daniela Sara.

Arreda massimalista con questi accessori

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