Femminismo

La storia e il significato del Femminismo: dal XIX secolo fino ad oggi

Melinda

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Il termine femminismo è stato coniato dalla giornalista e attivista Hubertine Auclert che per la prima volta utilizza il termine “féministe” per definire il movimento per l’uguaglianza dei diritti per le donne. Il termine “féministe” racchiude in sé la necessità di una maggiore partecipazione delle donne alla vita pubblica e politica. Con il passare del tempo, il termine “femminismo” si è affermato per definire tutti quei movimenti che combattono la discriminazione delle donne e si impegnano per raggiungere l’uguaglianza e la parità di genere.

La storia del femminismo

Il femminismo nasce come un movimento sociale, politico ed intellettuale che mira ad ottenere l'uguaglianza di diritti tra i generi. Le radici storiche del femminismo possono essere rintracciate in diverse epoche e contesti culturali.
Una delle prime manifestazioni del femminismo moderno si ha alla fine XVIII secolo, quando la scrittrice inglese Mary Wollstonecraft pubblicò il libro "A Vindication of the Rights of Woman" nel 1792, nel quale sosteneva l'importanza dell'educazione delle donne e la loro partecipazione alla vita pubblica.
Nel XX secolo, il femminismo conobbe una fase di rinnovamento e di espansione, caratterizzata dalla lotta per l'accesso al lavoro e alla formazione, la rivendicazione del diritto all'autodeterminazione delle donne sul proprio corpo , e la denuncia della violenza di genere . In questo periodo, si svilupparono diverse correnti di pensiero e di attivismo femminista, tra cui il femminismo radicale, il femminismo della differenza, il femminismo intersezionale.
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La festa dell‘8 marzo

La festa internazionale della donna è una giornata in cui si celebrano tutte le conquiste sociali, economiche, culturali e politiche che le donne di tutto il mondo hanno raggiunto. La festa fu costituita nel 1910, durante la Seconda Conferenza Internazionale delle Donne Socialiste, che si tenne a Copenaghen.
Durante la conferenza, la tedesca Clara Zetkin propose l'istituzione di una giornata internazionale della donna, da celebrare ogni anno in tutti i paesi del mondo, per ricordare le lotte delle donne per i propri diritti. La proposta fu accolta con entusiasmo dalle donne presenti alla conferenza, e l'8 marzo fu scelto come data della festa.
Ancora oggi e in tutto il mondo il giorno dell’8 marzo vede manifestazioni, celebrazioni, convegni e iniziative per promuovere l’uguaglianza e l’empowerment delle donne.

Ha ancora senso parlare di femminismo al giorno d’oggi?

Anche se nella nostra società moderna non esistono più leggi che impediscono alle donne di studiare, lavorare o decidere del proprio futuro, siamo molto lontani da ottenere gli stessi diritti nella pratica.
Nessuno vieta a una neomamma di tornare a lavorare dopo il parto, ma la carenza di assistenza per i neo genitori e la convezione culturale della “mamma resta a casa con i bambini” rendono praticamente impossibile il ritorno nel mondo del lavoro alle mamme.
Allo stesso modo non esiste una legge che vieta alle ragazze di praticare sport o lavori solitamente considerati maschili, ma spesso un ambiente strettamente maschile, in cui solo uomini lavorano o prendono parte, può essere intimidatorio per una ragazza o una giovane donna
Sempre nel mondo del lavoro, nonostante sia vietato per legge, fare durante un colloquio di lavoro domande strettamente personali, ancora oggi alle donne vengono fatte domande come: “hai intenzione di avere figli?” o “e se poi rimani incinta?”. Queste domande non sono solo illegali, ma sono anche denigratorie e umilianti per le donne che le ricevono. E sempre per questi motivi, spesso per le donne è molto più difficile fare carriera. A parità di qualifiche, curriculum e capacità, si tende ancora a preferire un candidato di sesso maschile.
In una società in cui non esistono leggi discriminatorie, assistiamo ogni giorno a episodi di questo genere. Un uomo con una famiglia può tranquillamente lavorare in posizioni dirigenziali, mentre lo stesso non vale per una donna, perché nella nostra società è ancora ancorato il concetto che una donna deve occuparsi della famiglia, mentre l’uomo, il padre, porta il pane in tavola.
Per questo motivo i movimenti femministi sono importati tanto oggi come nel XIX secolo. Festeggiamo l’8 marzo ringraziando tutte le esponenti del movimento femminista, per averci dato la possibilità di scegliere del nostro futuro e continuiamo a combattere per ottenere l’uguaglianza non solo a livello giuridico ma soprattutto culturale. Esistono ancora molti tetti di cristallo che possono e devono essere rotti per poter essere visti tutti come persone a livello sociale, economico e politico e non più divisi tra uomini o donne.

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